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Nella foto la scritta: Decreto Sicurezza, con un segnale di pericolo e un uomo nel buio. |
di Salvatore Calleri
Il 4 aprile 2025 il Governo Meloni ha approvato un nuovo Decreto Sicurezza che, sotto la bandiera del "controllo e dell'ordine", sta riscrivendo profondamente le regole della convivenza civile in Italia.
Ma attenzione: dietro la promessa di “maggiore protezione” si nascondono ombre inquietanti che rischiano di minare diritti costituzionali, libertà personali e persino il nostro diritto a dissentire.
Cosa prevede il Decreto Sicurezza 2025?
Un mix di norme che spaziano:
dalla gestione dell'ordine pubblico
alla protezione delle forze dell’ordine
fino alla ridefinizione del concetto stesso di “sicurezza”
Tra i provvedimenti più rilevanti:
Introdotto il reato di rivolta in carcere
Reato di blocco stradale durante le manifestazioni
Nuove aggravanti per chi compie reati nei pressi di stazioni e mezzi pubblici
Pene più dure per chi partecipa a occupazioni abusive
Forze dell’ordine che potranno portare armi personali anche fuori servizio, senza autorizzazione
I veri rischi: i contro che preoccupano giuristi e cittadini
1. Criminalizzazione del dissenso
2. Militarizzazione silenziosa
3. Colpo ai più deboli
Il decreto colpisce duramente:
madri incinte e detenute, abolendo la sospensione automatica della pena
chi si rifugia in immobili vuoti per necessità
minori strumentalizzati per l’accattonaggio, ma senza offrire soluzioni sociali
Risultato? Più carcere, zero prevenzione.
4. Più carcere, meno giustizia
5. Addio alla sicurezza reale
I (pochi) lati positivi
Maggiore tutela per le forze dell’ordine, spesso sottoposte a pressioni e rischi
Norme più dure contro le infiltrazioni mafiose e l’usura
Inasprimento delle pene per reati contro la pubblica amministrazione
Ma basta questo per giustificare la deriva repressiva?
Riflessione finale
Il nuovo Decreto Sicurezza 2025 disegna un’Italia in cui l’ordine viene prima della libertà, e dove il dissenso rischia di essere confuso con il crimine.
Una società sicura non si costruisce con la paura, ma con la giustizia, l’inclusione e il rispetto dei diritti.
Se oggi chiudiamo un occhio, domani potremmo trovarci tutti dalla parte sbagliata della legge.