Una recente ricerca, che ha attirato l'attenzione di Salvatore Calleri (NatMed), ha evidenziato come un semplice gesto quotidiano, quello di bollire l'acqua di rubinetto, possa effettivamente ridurre la presenza di nanoplastiche e microplastiche nell'acqua che consumiamo.
Il Problema delle Microplastiche
Le microplastiche e nanoplastiche sono frammenti di plastica estremamente piccoli, con un diametro che varia da pochi nanometri fino a cinque millimetri. Queste particelle sono diventate una presenza ubiqua nei nostri oceani, suoli e, preoccupantemente, nelle nostre risorse idriche. Studi recenti hanno iniziato a esplorare gli effetti potenzialmente nocivi di queste particelle sulla salute umana, inclusa la possibilità di alterare il microbioma intestinale.
Dettagli della Ricerca
Lo studio, condotto da Zhanjun Li ed Eddy Zeng, ha utilizzato campioni di acqua dura, comune in molte città, arricchiti con diverse quantità di nanoplastiche e microplastiche. Dopo aver bollito questi campioni per cinque minuti e averli lasciati raffreddare, i risultati hanno mostrato una riduzione significativa del contenuto di plastica. La chiave di questa riduzione risiede nel processo di formazione del carbonato di calcio durante l'ebollizione, che agisce incapsulando le particelle di plastica.
Ecco i polimeri plastici presenti nell’acqua potabile in tutto il mondo:
Processo di Incapsulamento e Precipitazione
Il processo di ebollizione facilita la nucleazione del carbonato di calcio, che a sua volta aggrega le nanoplastiche e microplastiche. Queste ultime vengono incapsulate nelle incrostazioni calcaree che si formano, rendendo le particelle più pesanti e favorendone la precipitazione. Una volta precipitate, queste possono essere facilmente filtrate, ad esempio, attraverso filtri da caffè.
Implicazioni e Benefici
L'uso della bollitura per purificare l'acqua è una pratica antica, comune in molte culture asiatiche, ma il suo potenziale nella lotta contro la contaminazione da microplastiche è un'area di ricerca relativamente nuova e promettente. Questa tecnica offre un metodo pratico, economico e accessibile per ridurre l'esposizione umana a queste particelle nocive, soprattutto in aree senza accesso a sistemi avanzati di filtrazione dell'acqua.
Conclusione
Il ritorno a metodi di purificazione dell'acqua semplici e tradizionali, come l'ebollizione, potrebbe essere una chiave per affrontare alcune delle sfide ambientali e sanitarie contemporanee. Con l'aumento della preoccupazione globale per la contaminazione da plastica, tecniche come queste potrebbero diventare fondamentali nel ridurre gli impatti sulla salute pubblica e sull'ambiente.